Numerose e ricche di fascino le eminenti figure che hanno visitato il Grand Hotel di Rimini nei tempi passati, possiamo ricordare: la Regina di Sassonia, il Duca degli Abruzzi, la Principessa Luisa Laetitia di Aosta Napoleone, il Duca di Udine, i Principi Colonna di Stigliano, il primo ministro Signor Salandra, l’ambasciatore turco Harry Pasha che divenne Gran Visir, il Re Faruk, Elena Bianchi Cappelli, Lydia Borrelli, Geraldine Farrar, Enrico Caruso, Guglielmo Marconi, Pietro Mascagni, e tanti altri, ai giorni nostri Sandro Pertini, Lady Diana Spencer , Gorbacev con Signora Raissa, George Bush, quasi tutti i personaggi della politica di oggi e di ieri nonché molti altri membri dell’alta società italiana ed internazionale.
Per comprendere il motivo del suo successo basta viverne le atmosfere, tra gli sfarzi e gli arredi della Belle Epoque’ dove niente e’ lasciato al caso.
Il Grand Hotel di Rimini ha ispirato fantasie e sogni e fin dalla sua inaugurazione molti riminesi (chi per nascita o per adozione) provano una forte senso di appartenenza a questo Hotel che ha segnato la storia dell’accoglienza riminese.
Le memorie e i sogni di Federico Fellini furono realizzati in “Amarcord” il film che uscì in proiezione nel 1973 consacrando il mito del Grand Hotel al resto del mondo.
“…..il Grand Hotel di Rimini era il mondo fiabesco dei ricchi, lusso, fasto orientale. Quando le descrizioni dei racconti non erano sufficientemente stimolanti da ispirare scene suggestive nella mia immaginazione, tiravo fuori il Grand Hotel come certi piccoli teatri trasandati che usano lo scenario dietro le quinte per tutte le situazioni. Volevamo girarci attorno come dei topi per cercare di dare un’occhiata all’interno ma era impossibile. Così guardavamo furtivamente dietro il grande cortile (sempre all’ombra delle palme che raggiungevano il quinto piano) pieno di affascinanti macchine dalle indecifrabili targhe”.
“...Il Grand Hotel era circondato e immerso in mille misteri, in un’atmosfera da brividi...” secondo Piero Meldini, raffinato scrittore di cose romagnole “…era un luogo di malizie e pettegolezzi, un “porto franco”; dove una moralità diversa prevaleva, perfettamente tollerata. Pure il Fascismo alimentò questo mito, quando Mussolini, con la famiglia a Riccione, possedette la signora Petacci al Grand Hotel, scappando per essere con lei di notte. Ma attorno all’immensa figura, come una montagna in un panorama di ville e piccole case, altre mille leggende stavano crescendo, voci senza fondamento ma sempre plausibili.”
Il Grand Hotel di Rimini fu progettato del celebre architetto sudamericano Paolo Somazzi.
I lavori del nuovo hotel iniziarono nel 1904, sotto la guida della “Società Milanese Alberghi, Ristoranti e Affini”, che nel 1906 ricevette dal Consiglio Comunale il controllo dello “Stabilimento Balneare di Rimini”. La società promosse la città ed i suoi servizi in Italia ed in Europa, presentandola come una delle principali mete turistiche del continente. La “Società Milanese” cambiò l’immagine della vacanza a Rimini. Restaurò gli edifici dello stabilimento balneare, estese le terrazze del Kursaal, centro elegante della vita di società, rinnovò i servizi offerti in spiaggia e sul molo. La maggior parte del lavoro fu svolto su strade, viali, parchi e giardini del fronte mare, e Rimini fu proclamata “la spiaggia del momento”, “l’Ostenda d’Italia” e “la più bella spiaggia dell’Adriatico”.
La costruzione del Grand Hotel consolidò la nuova ed ambiziosa immagine della città come capitale europea delle vacanze.
Inaugurato il 2 luglio 1908, fu l’evento culminante della stagione. Con le sue duecento camere, ampie terrazze, giardini esotici, sale sfarzose e la sua facciata rosa in elegante stile Liberty, l’hotel divenne presto la più importante attrazione del Mediterraneo e fu meta preferita delle vacanze estive delle più celebri personalità dell’alta società, altezze reali, nobiltà e figure eccellenti nel mondo dell’arte e della cultura, dall’Italia e da tutto il resto d’Europa. Nel 1910 il Grand Hotel passò in proprietà alla “Società Anonima Bagni Di Rimini”. I nuovi proprietari costruirono una nuova lussuosa sala da pranzo con più di 350 mq di pavimento e oltre a questa fu predisposta una terrazza con vista sul mare. L’hotel fu riorganizzato nuovamente nel 1919 e fu diretto per un lungo periodo dal sig. Damesin, chiamato “Il re degli albergatori” dal giornale locale, “Corriere Rimini Balneare”. In questi anni il Grand Hotel diventò famoso per i suoi generosi banchetti, le sue sofisticate cene a lume di candela e soprattutto per i suoi splendidi ed eccitanti balli di beneficienza, organizzati dalle principali associazioni e club della città. Il mondo della moda fu particolarmente attratto dal Grand Hotel e in molte occasioni, dopo lussuosi e stravaganti rinfreschi, modelle eleganti presentavano le ultime collezioni dei più illustri stilisti d’Italia. Due dei più memorabili eventi furono la sfilata organizzata da “Donna” rivista femminile il 25 agosto 1928, intitolata “All’ombra della Pagoda” e quella organizzata dalla famosa Casa di moda di Torino “La Merveilleuse”.
Il 17 Dicembre del 2007, il Grand Hotel Rimini entra finalmente a far parte del Gruppo Select Hotels di proprietà di Antonio Batani e della sua Famiglia.
Oltre al Grand Hotel Rimini, la Famiglia Batani è proprietaria di altre 10 stupende strutture quattro e cinque stelle.
Il Grand Hotel di Rimini festeggia quest’anno i suoi 110 anni !
LISA FONTANA