Chiunque giochi a tennis, sa che il tennis è definito lo sport del diavolo, infatti basta pensare al conteggio dei punti (15-30-40-game) e già si capisce che è uno sport “strano”.
Per informazione, il punteggio deriva dal fatto che i primi giocatori, segnavano i punti su di un orologio, spostando ad ogni punto le lancette di ¼ in avanti, da questa antica tradizione ne derivò un primo 15-30-45, 45 che poi si trasformò negli anni in “40” per una più facile interpretazione dialettica dall’inglese e dal francese.
Insieme al prestigioso gruppo alberghiero Batani Select Hotels, ho organizzato dal 2005 al 2015 il Torneo Internazionale Veterani, con montepremi da 10.000 dollari e sponsor per l’attrezzatura tecnica Wilson. Torneo di rilievo in Romagna, che poi con il tempo è diventato l’unico torneo internazionale veterani di grado A in Italia… un bel traguardo!
Arrivavano giocatori da tutto il mondo, Brasile, Cile, Australia, Giappone e da tutta l’Europa. Le partite di questo tipo di tornei a categorie, sono le più combattute, con scene da “far-west” in campo… a volte dopo lunghi scambi i giocatori non si ricordavano il punteggio e allora giù discussioni a non finire, che terminavano solo con l’intervento dell’arbitro o degli spettatori che come testimoni venivano chiamati in causa. Le categorie partivano dai “giovanotti” dai 35 anni in su, per arrivare agli ottuagenari, categoria 85+.
Negli hotel interessati era una settimana di festa, strutture presenti nelle vicinanze del circolo, Palace Hotel, Hotel Aurelia, Hotel Doge, Hotel Brasil e Grand Hotel Gallia…
Mi ricordo che un giorno vennero a fare un controllo i responsabili ITF dell’antidoping, l’ufficio antidoping per correttezza di informazioni, era stato fatto in una cabina doppia in spiaggia, e ad un giocatore over 60 trovarono sostanze “proibite” in corpo… doping? ma no! A pranzo aveva esagerato con il vino e i valori erano, come dire, alterati se non ubriacati!
Più che un torneo, alla Batani Select Hotels si partecipava ad una grande festa, infatti se nella maggior parte dei tornei il giocatore che perdeva l’ incontro e di conseguenza veniva eliminato tornava a casa, al torneo Select, i giocatori rimanevano fino alla fine per partecipare e gioire di tutta l’atmosfera tennistica e non.
Tornando al tennis giocato, quando sei in campo la concentrazione deve essere al massimo e basta la minima distrazione per non centrare la pallina con la conseguenza di buttarla fuori … e di arrabbiarsi. Non averla presa porta a reazioni differenti e via con le conseguenze, fino all’estremo gesto di sbattere la racchetta per terra e di romperla. Quanti ne ho visti di giocatori nei miei anni di gioco da dilettante!
Provo a stilare una classifica:
Il giocatore lamentone, qualsiasi palla che gioca è una palla giocata male e mugugna tra se e se…
Il giocatore che ruba i punti , se gli colpisci una riga o un angolo lontano dalla tua visuale, sta sicuro che la chiama fuori e dice out, fregandoti il punto.
Il giocatore infortunato, ogni punto (che perde!) fa 2 piegamenti, una smorfia, si tira il polpaccio e tu pensi … poverino chissà quanto soffre, sta sicuro che alla fine lui vince perché la tua concentrazione scende e quando ti accorgi che è “resuscitato” sei già sotto di parecchi game e non recuperi più!
Il giocatore telecronista, commenta ogni colpo suo e dell’avversario, cercando di farlo innervosire.
Il giocatore urlatore, ogni colpo emette lugubri suoni che vanno dal do minore al sol di un baritono.
Il giocatore che si allaccia continuamente le scarpe, un trucco per respirare quei trenta secondi in più, come se contasse qualcosa, quando hai esaurito le forze ci vorrebbero 2 giorni per riprenderti!
Ma indipendentemente da che giocatore sei, non bisogna mai perdere di vista il punto numero 1… si gioca per vincere, non per divertirsi!
Stefano Cenni
Direttore Grand Hotel Gallia – Batani Select Hotels
“Hell of a tennis player”