Quando si parla di menù per matrimoni la mente spazia tra portate più o meno gustose, più o meno ricche, più o meno pesanti.
In molti si immaginano un banchetto abbondante, pieno di cibi complicati e costosi; caviale, foglie d’oro, aragosta e champagne.
Ma non è sempre necessario utilizzare ingredienti ricercati e costosi per realizzare un menù che sappia stupire i vostri ospiti. Anzi, sopratutto nel caso in cui ti aspetti qualcosa di maestoso e complicato, la semplicità è forse la migliore delle sorprese.
E quindi eccomi qui, assieme allo staff della cucina del Grand Hotel Rimini a proporvi un menù semplice negli ingredienti ma elaborato nell’immagine e nella presentazione.
Un menù che potreste tranquillamente preparare a casa vostra, un menù dai gusti semplici e dagli abbinamenti più che collaudati.
Un menù che nella sua autenticità degli ingredienti e nella sua trasparenza nei confronti dei commensali riuscirà a stupirvi e a deliziarvi.
Il menù pensato per questo matrimonio è un menù servito, composto di tre portate: antipasto, primo e secondo.
Ogni portata presenta un piatto di pesce ed uno vegetariano per poter andare incontro ad esigenze sempre più presenti nel panorama di oggi.
La scelta del pesce e non della carne deriva sia dalla mia etica e dai miei gusti personali, sia dalla posizione della location.
Siamo al Gran Hotel Rimini, e questo matrimonio da sogno potrebbe sia svolgersi nella sala da pranzo dell’hotel come sulla spiaggia privata; e quindi ho pensato di riprendere la cucina del pesce come da tradizione di una città situata sul mare.
Partendo dagli antipasti troviamo dei crostini di pane nero con spuma di caprino e pesche. Questo antipasto, realizzato assieme al Capo Partita degli Antipasti Francesco Pizzigallo, è molto versatile in quanto potete aggiungere alla spuma di caprino basilico, timo, menta, erba cipollina o altre erbe aromatiche tritate, oppure scorza d’arancia, pepe… ecc…
La scelta di presentarvelo però “in purezza” è data dal voler mettere in risalto le pesche nettarine, uno dei prodotti di punta della Riviera Romagnola.
Le pesche nettarine di Romagna IGP sono state infatti riconosciute anche dall’Unione Europea nel 1998 e prodotte oggi esclusivamente nelle aree riconosciute dalla certificazione europea principalmente nelle province di ForlìCesena, Ravenna, Ferrara e Rimini, e sono prodotte secondo uno specifico piano di produzione, con lo scopo di garantire la qualità, il gusto e la sicurezza del frutto.
La seconda portata è un antipasto di pesce a cui sono molto affezionata. La versione che vi propongo oggi è stata realizzata con l’aiuto e il supporto dello chef Oto De Gruttola, secondo chef del ristorante del Grand Hotel Rimini, e riporta nella sua presentazione il suo più grande punto di forza.
Gli abbinamenti sono vincenti: finocchio, arance, scampi e pistacchi; e la loro preparazione è davvero molto semplice. La magia è data però dallo studio dell’ingrediente e dalla sua “messa in scena” nel piatto. Una composizione culinaria che pare una vera e propria opera d’arte esposta in una teca di vetro.
Per quanto riguarda i primi piatti ho pensato di proporre per questo menù, una lasagna ed una pasta lunga con pasta fatta in casa. Entrambi i primi piatti sono stati realizzati assieme al Capo Partita dei Primi, Pierluigi Di Bernardo.
La lasagna si colora di verde con l’uso degli asparagi, rimane leggera grazie alla ricotta del ripieno e fresca per la presenza di limone e menta. Una portata dai sapori delicati e stuzzicanti.
Essa si presenta in monoporzione, in forma rotonda e decorata con asparagi e buccia di limone.
A seguire un primo di pesce: spaghetti alla chitarra con spada e pomodorini. La semplicità e l’acidità del pomodoro si legano al sapore delicato del pesce spada e presentano un contrasto cromatico legato dalla presenza della ricotta salata a scaglie e accentuato dal basilico fresco.
Un primo di pesce classico, ma ancora una volta presentato con estrema eleganza e raffinatezza.
Per i secondi ho pensato a qualcosa che potesse essere servito assieme, e quindi ecco il salmone accompagnato da un arcobaleno di verdure come portata principale e delle mini tartlette servite a tavola in una alzatina invece che nei singoli piatti.
Un modo diverso di servire una tartlette certamente! Un modo per rendere un po’ meno formale il pranzo nuziale e coinvolgere direttamente i commensali nel servirsi.
Per quanto riguarda invece il salmone, la ricetta originale prevedeva un salmone in crosta di senape e nocciole, ma quella a voi presentata, è stata reinventata sotto i miei occhi da Claudio Di Bernardo, Executive Chef del Grand Hotel Rimini.
Nella versione dello chef, la crosta di nocciole si colora di verde grazie alla presenza dei pistacchi e si arricchisce con mandorle e pinoli, donando più carattere al piatto ed una sinfonia di colori e gusti che vanno a soddisfare sia l’occhio che il palato.
La composizione del piatto è curata, attenta sia nella disposizione dei singoli ingredienti sia nell’accostamento dei colori per arrivare ad un’armonia sia visiva che gustativa.
Se siete curiosi di conoscere nel dettaglio le ricette di questi piatti le potete trovare tutte sul mio blog Fashion Flavors!
Benedetta